3 metodi per risolvere i problemi della vita

3 metodi per risolvere i problemi della vita

Come risolvere i problemi: ecco i 3 semplici metodi da utilizzare nei momenti di difficoltà per affrontare lo stress e semplificarti la vita!

Oggi vorrei parlarti di un argomento che mi sta particolarmente a cuore: il mio metodo per risolvere i problemi. “Con una bacchetta magica?” mi dirai. Ehm… no! Al momento non è ancora disponibile. Però un modo c’è, anzi io ne uso 3! Ora: non è che questi metodi facciano i miracoli ma posso assicurarti che funzionano e possono fare la differenza!

Ho avuto modo di verificare nel tempo che per risolvere i problemi non bisogna cercare la soluzione. Sì lo so, sembra folle. Ma sai cosa succede quando cerchi la soluzione ad un problema?

  1. Non la trovi.
  2. Ti impantani ancora di più.

Questo succede perché spesso una soluzione… semplicemente non c’è, non esiste! Più la cerchi, più ti disperi. E il primo modo per affrontare il problema è accettare che quel problema non può essere risolto.
Presa questa consapevolezza, scatta in me un meccanismo che mi porta ad agire anziché piangermi addosso.

1. Cerca una strategia anziché una soluzione

Di solito faccio così: non dovendo più cercare una soluzione, cerco una strategia. Semplicemente cerco di migliorare la situazione al punto da avvicinarmi il più possibile alla soluzione. E sai cosa succede dopo? La soluzione magicamente arriva! Certo, non succede tutte le volte, ma la maggior parte delle volte sì.

Con questo metodo succede che:

  1. Sposti l’attenzione più sull’azione che sull’obiettivo.
  2. Sei alleggerita dal pensiero di trovare una soluzione a tutti costi.
  3. Il problema viene osservato da una prospettiva diversa e questo aiuta a trovare una soluzione più rapidamente.
  4. Spostando l’attenzione su altro potremmo finire per attribuire molta meno importanza al problema al punto da passare in secondo piano. Viene quindi declassificato a qualcosa di più “sopportabile” e gestibile.
  5. Il problema magari rimane ma spesso si dissolvono le preoccupazioni legate a quel problema.

Sì, ma esattamente in cosa consiste questa strategia? In che modo mi avvicino alla soluzione senza cercare una soluzione?

2. Il metodo dei 5 Perché

Facendomi delle domande mirate usando il metodo dei 5 Perché, ideato da Toyoda Sakichi, fondatore di Toyota e padre della rivoluzione industriale giapponese. Questo metodo ti permetterà di andare più in profondità e tirar fuori possibilità inaspettate. Si basa fondamentalmente sul decostruire il problema, suddividere un grande problema nei suoi elementi strutturali.

Facciamo un esempio. Mettiamo il caso che tu abbia difficoltà a pagare l’affitto. Chiediti il perché e scrivi la risposta. Ora metti in discussione la risposta e chiediti ancora perché per 5 volte facendo così:

NON RIESCO A PAGARE L’AFFITTO

  1. Perché? Perché non ho abbastanza soldi.
  2. Perché? Perché l’affitto è alto.
  3. Perché? Perché vivo in una zona residenziale.
  4. Perché? Perché mi piace vivere qui.
  5. Perché? Perché il quartiere è abitato da persone piacevoli, ci sono dei bei negozi e ristoranti, e perché qui mi sento al sicuro.

Sembra di esser tornati bambini, non è vero? Eppure se dividi il problema in parti più piccole potrai poi gestirle singolarmente.
Inoltre scavando in profondità viene fuori che il problema non è l’affitto in sé ma la paura di perdere quel senso di sicurezza che quell’appartamento ci ispira.

Preparare un piano d’azione

Avendo le idee più chiare potrai poi passare ad un piano d’azione che ti aiuti ad aumentare le tue risorse economiche. Come puoi risolvere il problema? Ecco alcuni spunti:

  1. Chiedere un aumento.
  2. Cercare un lavoro più remunerativo.
  3. Trovare un coinquilino.
  4. Trasferirsi in un quartiere dove la vita costa meno.
  5. Seguire corsi aggiuntivi per aumentare il mio valore professionale.

Ti basterà scegliere l’opzione che più ti ispira e in questo modo forse non avrai risolto il problema ma di sicuro sarai un po’ più vicina alla soluzione, non credi?
Ecco che quello che sembrava un problema insormontabile è diventato più gestibile. Il tuo umore sarà migliorato, non sarai più così angustiata dalle preoccupazioni e avrai una mente più lucida che ti permetterà di ragionare sulla scelta migliore da fare.

3. Il metodo Rubber Duck Debugging

Ma c’è un altro modo che utilizzo per semplificare i problemi. Ti basterà… una paperella di gomma! Non ci credi? Beh, se pensi che sia diventata matta ti dico subito che il metodo non l’ho inventato io ma degli informatici.

Il metodo si chiama Rubber Duck Debugging e viene utilizzato dai programmatori per spiegare, riga per riga, il funzionamento di un programma ad un oggetto inanimato. E l’oggetto inanimato da cui questa tecnica prende il nome è proprio la classica paperella di gomma.

Ma come può aiutarci un metodo usato in ambito informatico nella vita di tutti i giorni?

Abbiamo visto come osservare i problemi di da un punto di vista diverso spesso ci faciliti a trovare la soluzione. Prova a spiegare con parole semplici cosa ti blocca o cosa ti preoccupa ad un oggetto inanimato. Prova per un attimo a staccare la spina e parla del problema mettendoti nei panni di chi non conosce l’argomento. La rielaborazione è un processo che ti permette di fare chiarezza.

È più o meno lo stesso processo che avviene quando si scrive di un problema sul diario. Si ottiene una maggior consapevolezza che può aiutare a “tirare fuori tutto” e trovare così la soluzione o almeno una maggior serenità.

La mia personale “paperella”

A chi spiego i miei problemi? Io di solito mando un luuungo vocale alla mia migliore amica. Ora penserai che la mia migliore amica non dev’essere così contenta di essere paragonata ad un oggetto inanimato. Tranquilla, lo sa già! Nel vocale le anticipo “Olga, oggi sarai la mia paperella di gomma” e per lei è già tutto chiaro.

Insomma, non è che tu debba necessariamente parlare con una paperella. Può essere un qualunque oggetto che ti susciti simpatia, una pianta, un animale domestico. Il concetto è che non ti deve necessariamente rispondere. E non deve neanche per forza ascoltarti. La cosa importante è sviscerare il problema nel modo più semplice e dettagliato possibile.

Ecco di cosa puoi parlare:

  • del tuo problema
  • di cosa non funziona
  • del perché non funziona
  • di cosa hai tentato e di cosa non hai ancora tentato
  • di cosa vuoi che accada

Bene, chi sarà la povera vittima che dovrà ascoltare i tuoi deliri?

Conclusioni

In questo articolo ti ho raccontato di come, per risolvere i problemi e affrontare le difficoltà, cerco di semplificare i problemi anziché cercare di risolverli a tutti i costi. Per farlo abbiamo visto ben 3 metodi:

  1. Cercare una strategia, anziché la soluzione.
  2. Il metodo dei 5 Perché.
  3. Il metodo Rubber Duck Debugging.

Quale di questi metodi per risolvere i problemi ti ispira? Provarne almeno uno e poi raccontami se ha funzionato. Resterai sorpresa dai risultati!

Se il mio consiglio ti sembra utile, puoi condividerlo cliccando qui sotto!

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[per approfondire l’argomento ti consiglio “Il metodo Bullet Journal” di Ryder Carroll]

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